mercoledì 1 settembre 2010
Isola di Ustica
Ustica è un comune italiano di 1.302 abitanti della provincia di Palermo in Sicilia.
Occupa interamente l'isola di Ustica.
Geografia [modifica]
L'isola si trova nel Mar Tirreno a circa 67 km a nord-ovest di Palermo e a 95 km a nord-ovest di Alicudi, ma non fa parte delle Isole Eolie; occupa una superficie di circa 8,65 km2 con una circonferenza di 12 km e misura 3,5 km di lunghezza e 2,5 km di larghezza. La caratteristica naturale peculiare dell'isola è la presenza di numerose grotte che si aprono lungo le coste alte e scoscese, così come numerosi scogli e secche presenti tutt'intorno all'isola; sono da menzionare la grotta Verde, grotta Azzurra, grotta della Pastizza, grotta dell'Oro, grotta delle Colonne e gli scogli del Medico e della Colombara, visitabili con un'escursione in barca. Scarseggiano nell'isola le risorse idriche.
Geologia [modifica]
Geologicamente essa è affine alle Eolie e di origine vulcanica; sono presenti infatti dei rilievi collinari che rappresentano le vestigia di antichi vulcani (Punta Maggiore, 244 m; Guardia dei Turchi, 238 m) e dividono l'isola in due versanti. Dal 1987 l'isola ospita una delle prime Aree Marine Protette istituite in Italia, insieme a Miramare. Allo scopo di tutelare le specie protette di fauna e flora, è stata inoltre istituita la Riserva Naturale Terrestre.
Clima [modifica]
Sull'isola è presente la stazione meteorologica di Ustica, ufficialmente riconosciuta dall'Organizzazione meteorologica mondiale. Le precipitazioni medie annue si attestano a 505 mm, mediamente distribuite in 68 giorni di pioggia, con minimo in estate e picco massimo in autunno-inverno. L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 78,2 % con minimo di 74 % a luglio e massimo di 82 % a gennaio; mediamente si contano 18 giorni di nebbia all'anno.
Ambiente terrestre [modifica]
La vegetazione naturale è piuttosto scarna, è stata comunque ampiamente stravolta dalla presenza dell'uomo e dalle sue coltivazioni. Tra le specie di flora più rappresentate troviamo macchia Artemisia arborea, Lentisco, Calycotome spinosa e Ginestra. Meno diffusa la presenza di piante da frutto come ulivi, mandorli eviti. È presente anche una diffusa steppa mediterranea.[1] Ustica è anche nota per essere l'habitat naturale dell'Apis mellifera sicula. Ad Ustica si trova la riserva naturale orientata Isola di Ustica.
Ambiente marino [modifica]
È presente un'area marina protetta, la riserva naturale marina Isola di Ustica, che fu la prima riserva marina protetta italiana istituita nel 1986[2]. La flora e la fauna marina di Ustica assomiglia per alcuni versi a quella tropicale che la rendono meta ambita per gli appassionati di immersioni. Sono presenti coralli, rose di mare e una variopinta vegetazione. La fauna marina è composta principalmente da aragoste, cernie, dentici, ricciole, saraghi, orate, sgombri, barracuda, pesci pappagallo, pesci balestra e spugne.
Storia [modifica]
Gli antichi romani la chiamavano Ustica (da ustum = bruciato) mentre i greci, Osteodes, Οστεωδες ossia ossario, per i resti di mercenari che vi sarebbero morti per fame e sete. Da alcuni viene ritenuta la dimora della maga Circe, citata nell'Odissea, che trasformava gli incauti visitatori in maiali.
Gli insediamenti umani risalgono al Paleolitico; alcuni scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un antico villaggio cristiano. Sepolture, cunicoli e una gran quantità di reperti archeologici ritrovati anche sott'acqua, a causa dei tanti naufragi avvenuti nel tempo, testimoniano una presenza costante, nel luogo, di vari antichi popoli mediterranei, Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani che vi lasciarono vestigia dappertutto. In seguito divenne base dei pirati saraceni e lo rimase per lunghissimo tempo.
Nel VI secolo vi si stabilì una comunità Benedettina, ma fu ben presto costretta a spostarsi a causa delle imminenti guerre fra Cristiani ed Arabi. Nel Medioevo fallirono dei tentativi di colonizzare l'isola a causa delle incursioni dei pirati barbareschi, che fecero dell'isola un proprio rifugio.
Nel 1759 Ferdinando IV di Borbone impose una colonizzazione dell'isola; furono edificate due torri di guardia, Torre Santa Maria e Torre Spalmatore, che facevano parte del sistema di avviso delle Torri costiere della Sicilia, cisterne per raccogliere l'acqua piovana e case che costituirono il centro abitato principale presso la Cala Santa Maria. Vi vennero coloni palermitani, trapanesi ed eoliani, accompagnati da un centinaio di soldati.
Ustica al tempo dei Borboni fu anche un luogo di confino per prigionieri politici e vi restò anche sotto casa Savoia. Durante il regime fascista Ustica fu luogo di confino. Vi furono ristretti Antonio Gramsci e Ferruccio Parri. Nel 1961 il confino fu abolito a causa di proteste popolari e da allora iniziò a svilupparsi il turismo.
Strage di Ustica (ITAVIA volo 870) [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Strage di Ustica.
La località è conosciuta poiché utilizzata come punto di riferimento geografico della cosiddetta Strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980, quando il volo Itavia da Bologna a Palermo, precipitò a una notevole distanza dall'isola; in quell'episodio morirono ottantuno persone tra passeggeri e equipaggio.
Le cause della sciagura non sono mai state accertate con sicurezza, tuttavia quelle più accreditate sono una bomba a bordo oppure l'esplosione di un missile sparato da un aereo da guerra in volo nella zona.
Monumenti e luoghi d'interesse [modifica]
Museo Archeologico Torre di Santa Maria: costruita dai Borboni, sede del Museo Archeologico, che raccoglie resti e materiali degli insediamenti delle antiche civiltà di Ustica, reperti della media Età del Bronzo e oggetti che provano i contatti tra i popoli preistorici del Mediterraneo.
Villaggio di Tramontana: a poca distanza dal centro abitato, villaggio preistorico dell'età del bronzo situato nell'omonima località, la sua necropoli invece si trova presso la cala del camposanto.
Aquario dello Spalmatore: situato all'interno della riserva marina, raccoglie una discreta collezione di specie acquatiche del mediterraneo.
Società [modifica]
Evoluzione demografica [modifica]
Abitanti censiti
Religione [modifica]
La festa Patronale di San Bartolomeo, il patrono dell'isola è San Bartolomeo, la cui festa si celebra il 24 agosto. La scelta del santo patrono è stata imposta dai Liparoti che si stanziarono sull'isola nel 1763. Le attività collegate alla celebrazione includono: gara di barche, rottura di pentole, spettacoli artistici e fuochi d'artificio.
Festa di San Bartolicchio, festa celebrata il 19 settembre in onore di una piccola statua di San Bartolomeo presente in cotrada Oliastrllo.
La Madonna dei Pescatori, processione compiuta l'ultima domenica di maggio, parte dalla chiesa madre e termina nel porto a seguito della banda del paese. La processione continua in mare dove la statua della vergine viene caricata su una barca di pescatori e si effettua il giro dell'isola.
Prodotti tipici [modifica]
Lenticchie a coltivazione biologica, inserite nella lista di Slow Food tra i prodotti in via d'estinzione.
Le nasse costruite artigianalmente dai pescatori
Istruzione [modifica]
Scuole pubbliche [modifica]
È presente un Istituto Comprensivo di II grado che raccoglie la scuola materna, la scuola elementare, la scuola media, e il liceo scientifico.
Infrastrutture e trasporti [modifica]
Sull'isola è presente un servizio di guardia medica con copertura di 24 ore: il servizio dispone di camere iperbariche e di un servizio di elicottero per le emergenze che è collegato con gli ospedali di Palermo.[3] Sono presenti inoltre, una postazione fissa dei carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale, ufficio postale, 2 banche, una farmacia. Tutti i servizi sono accentrati nelle vicinanze del porto. Vista la quasi totale assenza di fonti idriche, sull'isola è presente un dissalatore che produce 0,12 milioni di metri cubi annui di acqua dissalata.[4]
Trasporti [modifica]
Per collegare l'isola a Palermo è presente un apposito servizio di traghetti mediante uso di moderni catamarani ed aliscafi. Il porto è dotato di attrezzature atte ad accogliere i diportisti.
Sull'isola è presente una sola strada che effettua il periplo della stessa per un totale di 9 km. È presente un servizio di bus navetta che effettua il giro dell'isola.
Amministrazione [modifica]
Sindaco: Aldo Messina (lista civica) dal 17/06/2008 (2º mandato)
Posta elettronica: non_disponibile
Lenticchia di Ustica Su una piccola isola siciliana crescono le lenticchie più piccole d’Italia. Sono coltivate da sempre sui terreni lavici e fertili di Ustica e da sempre la tecnica è completamente manuale. Si seminano a gennaio e si raccolgono nella prima metà di giugno. Le tecniche di coltivazione sono fatte nel rispetto dell’ambiente e della natura di fatti non si utilizzano né concimi, né erbicidi di sorta: le erbette infestanti si tolgono con una zappetta. Le piantine si lasciano seccare nel campo, si sradicano e si fanno tanti covoni che vengono sistemati nell’aia e battuti. La spagliatura, in passato, si faceva ancora come mille anni or sono: le piantine si calpestavano trascinando grosse pietre con gli asini e, con un tridente, si lanciavano in aria in modo che il vento di Ustica separasse la paglia dalle lenticchie. Con la nascita del Presidio è stata introdotta sull’isola una piccola innovazione tecnica: trebbia “a postazione fissa”, che rende l’operazione un po’ meno suggestiva, ma molto più comoda e funzionale: in pratica si svolge in un paio d’ore lo stesso lavoro che prima impegnava una famiglia per due intere giornate. Cibo povero per eccellenza, le lenticchie di Ustica sono un ingrediente fondamentale della cucina locale. Le due ricette classiche sono la zuppa, arricchita con le verdure locali e profumata con basilico o finocchietto selvatico, e pasta e lenticchie, preparata con gli spaghetti spezzati. http://www.youreporter.it/video_UsticaTour_1 http://www.ustica.net/
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