giovedì 4 dicembre 2008

Isola di Stromboli (ME) Sicily Italy


Stromboli non è soltanto una delle numerose bellissime isole vulcaniche del Mediterraneo, è anche l'unica dove l'attività vulcanica si svolge incessantemente sotto i nostri occhi e dove nel contempo le vestigia di un passato tumultuoso si offrono senza veli al visitatore. Dai tempi più remoti della sua emersione dalle acque del Tirreno fino al momento attuale, l'isola ci mostra con grande dovizia e suggestione la sua storia di violente esplosioni e di tranquille ma inarrestabili colate laviche, di rovinosi crolli e di vigorose e rapide ricostruzioni, in un avvicendamento di eventi che è un libro aperto di vulcanologia. Questa piccola guida si propone di sfogliare questo libro insieme a tutti coloro che sentono il fascino della natura in movimento.
Evoluzione di Stromboli
Il vulcano Stromboli, coi suoi fianchi simmetrici e con la sua accentuata forma conica, eleva le sue cime gemelle a 927 m sopra il livello del mare. Quella che noi vediamo è peraltro solo la parte emersa di un imponente vulcano di 3.000 metri di altezza il cui volume complessivo è 25 volte più grande di quello della parte emersa. Come si è formata l'isola di Stromboli? Malgrado la sua forma apparentemente semplice l'isola nasconde la sovrapposizione di più vulcani che possono essere tuttora riconosciuti osservando i resti delle loro forme e dei loro svariatissimi prodotti, sia lavici sia esplosivi.
- 200.000 anni fa vi era un antichissimo vulcano emergente a Nord-Est dell'isola attuale; la sua sommità fu quasi completamente erosa e ne resta solo il "camino" centrale rappresentato dal faraglione di Strombolicchio;
- 100.000 anni fa, in corrispondenza dell'attuale Stromboli, cominciò ad emergere un nuovo vulcano che gli studiosi chiamano Paleostromboli I°, che raggiunse un'altezza di circa 400 m; gran parte di questo vulcano sprofondò in seguito, con grandi esplosioni, lasciando al suo posto una "caldera" di forma ellittica.
Questa grande depressione venne presto riempita dalla crescita di un nuovo vulcano che raggiunse l'altezza di circa 700 m, cui si dà il nome di Paleostromboli II°. La vita di questo vulcano si concluse circa 35.000 anni fa con lo sprofondamento di una nuova caldera di forma pressoché circolare.
- circa 34.000 anni fa un nuovo vulcano, detto Vancori, nacque all'interno della caldera precedentemente formatasi, raggiungendo un'altezza di circa 350 m. Successivamente il vulcano Vancori subì un gigantesco franamento dell'intera partte sommitale e del fianco occidentale. A testimoniare questo collasso rimane un grande anfiteatro che tuttora circonda quasi tutta l'attuale sommità dello Stromboli, ivi compreso il cratere attivo.
All'interno della depressione semicircolare lasciata dal vulcano Vancori nacque, circa 13.000 anni fa, un vulcano detto Neostromboli che mano a mano riempì parte della depressione con grandi flussi di lava che ricoprirono tutto il fianco nord-occidentale dell'isola, arrivando fino al mare. Durante l'attività del Neostromboli si aprirono diverse bocche eccentriche, cioé lontane dal cratere centrale, tra cui ricordiamo quelle del Timpone del Fuoco presso Ginostra, del Semaforo Labronzo nonché quelle situate a monte del Semaforo S. Vincenzo le cui colate dilagarono fino al mare, ricoprendo gran parte del territorio attualmente occupato dall'abitato di Stromboli.
Anche il vulcano Neostromboli venne squarciato da una grande frana che ricalcò più o meno quella precedente del vulcano Vancori. Nell'anfiteatro della frana del Neostromboli, circa 5.000 anni fa, si formò il cono sommitale attuale di Stromboli, che vide la luce con una violenta e prolungata attività esplosiva, i cui resti sono tuttora visibili nel Pizzo Sopra la Fossa. Dopo di che anche questo nuovo vulcano franò formando la Sciara del Fuoco, una sorta di ampio canalone che si prolunga al di sotto del livello del mare fino ad una profondità di circa 2.000 m.
- Con lo sprofondamento della Sciara prese avvio quell'attività continua, moderatamente esplosiva e con saltuarie emissioni laviche, chiamata appunto "attività stromboliana", denominazione applicata in tutto il mondo a manifestazioni vulcaniche simili ad essa, sia presenti sia passate. Gran parte dei prodotti esplosivi e delle lave dell'attività attuale di Stromboli vengono canalizzate verso il mare all'interno della Sciara del Fuoco.

Scilla (RC) Italy


La Storia
• età omerica, la leggenda vuole che siano stati gli esuli troiani a costituire il primo nucleo abitato sotto la rupe, dove grazie ai numerosi scogli era più facile la pratica della pesca.
• 456 d.C., il villaggio è distrutto dai Vandali.
• VIII-IX sec., il dominio bizantino garantisce alla terra di Scilla una certa prosperità; la rocca è abitata da monaci italo-greci, chiamati Padri Basiliani.
• IX-XI sec., le coste calabre sono sconvolte dalle feroci scorrerie saracene.
• 1060, i Normanni dopo un lungo assedio al castello occupano il borgo e scacciano per sempre i Bizantini.
• XI-XIV sec., Scilla conosce sotto gli Svevi un periodo di prosperità grazie ai commerci con l'Oriente e con i principali porti dell'Adriatico. Poi passa sotto il dominio degli Aragonesi e quindi degli Angioini.
• 1523, Paolo Ruffo, conte di Sinopoli e capitano d'armi in Reggio Calabria, acquista il feudo di Scilla e impedisce al feroce pirata Barbarossa di sbarcare su questi lidi. La famiglia Ruffo, di origini antichissime, ha segnato la storia di Scilla, come quella dell'intera Calabria, portando i suoi membri a ricoprire cariche di vicari, viceré, marescialli, prelati, cardinali.
• 1720, il castello di Scilla viene fortificato dagli Austriaci per difenderlo dagli Spagnoli che però nel 1734 ritornano in possesso delle Due Sicilie. Nel 1783 un terribile terremoto-maremoto devasta il borgo.
• 1827, tramontato l'astro napoleonico, i Borbone, tornati padroni del Regno, istituiscono anche a Scilla una guardia urbana.

domenica 30 novembre 2008

San Nicola L'Arena (PA) Sicily

Vista sul porticciolo turistico e Castello di San Nicola l'Arena

Ancora oggi sono visitabili le tre torri, una torre di guardia di notevoli dimensioni e due più piccole situate sul lato maggiore. Nato come piccolo borgo peschereccio; il paesino; si sviluppa intorno alla torre maggiore del castello di San Nicola di proprietà dei principi Vanni Calvello di san Vincenzo, essa infatti fu eretta per allertare gli abitanti del luogo dalle incursioni dei Turchi.
Punto di riferimento per il turismo nautico è la sua "Tonnara di corsa", probabilmente la tonnara siciliana con la più antica concessione regia, risalente al 1367, rimasta in attività fino al 1935, tutto il sistema giace su un basamento naturale che venne successivamente fortificato. Negli ultimi anni l’amministrazione ha cercato di potenziare con alcuni servizi la naturale vocazione turistica del borgo marinaro che con il suo attrezzato porticciolo turistico è meta di molti diportisti a vela e a motore che navigano nel Mediterraneo. Un porto che non ha nulla da invidiare,per strutture e servizi, ad altri situati in Italia.
Il porticciolo di S. Nicola L'Arena è protetto da due lunghi moli orientati mediamente per nord-est: nella parte interna del molo di sopraflutto si dipartono due moletti in direzione sud-est. Su entrambi i moli foranei sono disposti numerosi pontili galleggianti in concessione a privati.
Oggi San Nicola L’Arena è dotata di una marina protetta ed attrezzata per ogni esigenza della nautica.