Stromboli non è soltanto una delle numerose bellissime isole vulcaniche del Mediterraneo, è anche l'unica dove l'attività vulcanica si svolge incessantemente sotto i nostri occhi e dove nel contempo le vestigia di un passato tumultuoso si offrono senza veli al visitatore. Dai tempi più remoti della sua emersione dalle acque del Tirreno fino al momento attuale, l'isola ci mostra con grande dovizia e suggestione la sua storia di violente esplosioni e di tranquille ma inarrestabili colate laviche, di rovinosi crolli e di vigorose e rapide ricostruzioni, in un avvicendamento di eventi che è un libro aperto di vulcanologia. Questa piccola guida si propone di sfogliare questo libro insieme a tutti coloro che sentono il fascino della natura in movimento.
Evoluzione di Stromboli
Il vulcano Stromboli, coi suoi fianchi simmetrici e con la sua accentuata forma conica, eleva le sue cime gemelle a 927 m sopra il livello del mare. Quella che noi vediamo è peraltro solo la parte emersa di un imponente vulcano di 3.000 metri di altezza il cui volume complessivo è 25 volte più grande di quello della parte emersa. Come si è formata l'isola di Stromboli? Malgrado la sua forma apparentemente semplice l'isola nasconde la sovrapposizione di più vulcani che possono essere tuttora riconosciuti osservando i resti delle loro forme e dei loro svariatissimi prodotti, sia lavici sia esplosivi.
- 200.000 anni fa vi era un antichissimo vulcano emergente a Nord-Est dell'isola attuale; la sua sommità fu quasi completamente erosa e ne resta solo il "camino" centrale rappresentato dal faraglione di Strombolicchio;
- 100.000 anni fa, in corrispondenza dell'attuale Stromboli, cominciò ad emergere un nuovo vulcano che gli studiosi chiamano Paleostromboli I°, che raggiunse un'altezza di circa 400 m; gran parte di questo vulcano sprofondò in seguito, con grandi esplosioni, lasciando al suo posto una "caldera" di forma ellittica.
Il vulcano Stromboli, coi suoi fianchi simmetrici e con la sua accentuata forma conica, eleva le sue cime gemelle a 927 m sopra il livello del mare. Quella che noi vediamo è peraltro solo la parte emersa di un imponente vulcano di 3.000 metri di altezza il cui volume complessivo è 25 volte più grande di quello della parte emersa. Come si è formata l'isola di Stromboli? Malgrado la sua forma apparentemente semplice l'isola nasconde la sovrapposizione di più vulcani che possono essere tuttora riconosciuti osservando i resti delle loro forme e dei loro svariatissimi prodotti, sia lavici sia esplosivi.
- 200.000 anni fa vi era un antichissimo vulcano emergente a Nord-Est dell'isola attuale; la sua sommità fu quasi completamente erosa e ne resta solo il "camino" centrale rappresentato dal faraglione di Strombolicchio;
- 100.000 anni fa, in corrispondenza dell'attuale Stromboli, cominciò ad emergere un nuovo vulcano che gli studiosi chiamano Paleostromboli I°, che raggiunse un'altezza di circa 400 m; gran parte di questo vulcano sprofondò in seguito, con grandi esplosioni, lasciando al suo posto una "caldera" di forma ellittica.
Questa grande depressione venne presto riempita dalla crescita di un nuovo vulcano che raggiunse l'altezza di circa 700 m, cui si dà il nome di Paleostromboli II°. La vita di questo vulcano si concluse circa 35.000 anni fa con lo sprofondamento di una nuova caldera di forma pressoché circolare.
- circa 34.000 anni fa un nuovo vulcano, detto Vancori, nacque all'interno della caldera precedentemente formatasi, raggiungendo un'altezza di circa 350 m. Successivamente il vulcano Vancori subì un gigantesco franamento dell'intera partte sommitale e del fianco occidentale. A testimoniare questo collasso rimane un grande anfiteatro che tuttora circonda quasi tutta l'attuale sommità dello Stromboli, ivi compreso il cratere attivo.
- circa 34.000 anni fa un nuovo vulcano, detto Vancori, nacque all'interno della caldera precedentemente formatasi, raggiungendo un'altezza di circa 350 m. Successivamente il vulcano Vancori subì un gigantesco franamento dell'intera partte sommitale e del fianco occidentale. A testimoniare questo collasso rimane un grande anfiteatro che tuttora circonda quasi tutta l'attuale sommità dello Stromboli, ivi compreso il cratere attivo.
All'interno della depressione semicircolare lasciata dal vulcano Vancori nacque, circa 13.000 anni fa, un vulcano detto Neostromboli che mano a mano riempì parte della depressione con grandi flussi di lava che ricoprirono tutto il fianco nord-occidentale dell'isola, arrivando fino al mare. Durante l'attività del Neostromboli si aprirono diverse bocche eccentriche, cioé lontane dal cratere centrale, tra cui ricordiamo quelle del Timpone del Fuoco presso Ginostra, del Semaforo Labronzo nonché quelle situate a monte del Semaforo S. Vincenzo le cui colate dilagarono fino al mare, ricoprendo gran parte del territorio attualmente occupato dall'abitato di Stromboli.
Anche il vulcano Neostromboli venne squarciato da una grande frana che ricalcò più o meno quella precedente del vulcano Vancori. Nell'anfiteatro della frana del Neostromboli, circa 5.000 anni fa, si formò il cono sommitale attuale di Stromboli, che vide la luce con una violenta e prolungata attività esplosiva, i cui resti sono tuttora visibili nel Pizzo Sopra la Fossa. Dopo di che anche questo nuovo vulcano franò formando la Sciara del Fuoco, una sorta di ampio canalone che si prolunga al di sotto del livello del mare fino ad una profondità di circa 2.000 m.
- Con lo sprofondamento della Sciara prese avvio quell'attività continua, moderatamente esplosiva e con saltuarie emissioni laviche, chiamata appunto "attività stromboliana", denominazione applicata in tutto il mondo a manifestazioni vulcaniche simili ad essa, sia presenti sia passate. Gran parte dei prodotti esplosivi e delle lave dell'attività attuale di Stromboli vengono canalizzate verso il mare all'interno della Sciara del Fuoco.
- Con lo sprofondamento della Sciara prese avvio quell'attività continua, moderatamente esplosiva e con saltuarie emissioni laviche, chiamata appunto "attività stromboliana", denominazione applicata in tutto il mondo a manifestazioni vulcaniche simili ad essa, sia presenti sia passate. Gran parte dei prodotti esplosivi e delle lave dell'attività attuale di Stromboli vengono canalizzate verso il mare all'interno della Sciara del Fuoco.
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